RIFLESSIONI SUL CYBERBULLISMO
A scuola ci siamo soffermati a riflettere sul fenomeno del cyberbullismo, ormai un argomento sempre più noto.
Abbiamo iniziato guardando un film e dei cortometraggi; uno in particolare creato da un gruppo di adolescenti, lo voglio raccontare.
Erano presenti, all’inizio della storia, due ragazzi apparentemente felici e innamorati.
Dopo una lunga giornata trascorsa insieme, i due si dividono e si incontrano con i rispettivi amici.
La ragazza racconta con entusiasmo i momenti passati in allegria. Il ragazzo, invece, ha solo giocato con i suoi sentimenti e organizza uno scherzo di cattivo gusto.
Così si fa inviare una foto della ragazza, senza vestiti, che in seguito diffonderà su internet.
Quando lei scopre l’accaduto vuole uccidersi, poiché tutti la guardano come una ragazza facile e l’allontanano. Non servirà a niente cambiare scola e città ormai la sua reputazione è rovinata, almeno cosi crede… infine le poche persone che le vogliono davvero bene, arrivano in tempo per fermarla nel suo folle gesto.
Nella storia del cortometraggio gli attori lanciano un messaggio: DENUNCIARE!
Il cyberbullismo, ossia bullismo online, è un tipo di attacco aggressivo e offensivo verso altre persone.
A differenza del bullismo, il cyberbullismo avviene su internet.
Quindi molte volte l'utilizzo delle nuove tecnologie viene usato per intimorire, far sentire a disagio ed escludere una persona.
Ciò avviene attraverso:
- messaggi
- telefonate
- social network
- e molte altre tecnologie con cui i giovani imparano a vivere
Il cyberbullo è anonimo e ciò permette a chi agisce di sentirsi protetti in quanto il web nasconde la sua identità.
Le vittime di cyberbullismo si sentono sole e si chiudono in se stesse.
Invece è proprio in questi momenti che bisogna parlare con qualcuno, ad esempio con i propri genitori oppure un insegnante o denunciare alla polizia postale.
L'importante in questi momenti, sia per casi di bullismo che cyberbullismo, è non rimanere soli, non stare in silenzio, permettere agli altri di aiutarti.
Personalmente considero questi atti come delle ingiustizie
contro persone innocenti; mi provocano un grande dispiacere, ma contemporaneamente ammiro la forza di chi, con questi problemi, lotta e non si arrende.
Impariamo dagli errori degli altri e seguiamo l’esempio di chi trova la forza di denunciare e reagire.
L’adolescenza è un periodo pieno di cambiamenti fisici e psicologici, siamo più autonomi, ma ancora fragili.
Molte volte non ci accettiamo, allora cerchiamo persone a cui piacere.
È per questo che le offese e le derisioni ci feriscono e magari finiamo per credere a queste cattiverie.
Internet è un mondo che nessuno può esplorare a fondo, dove accadono cose brutte e belle.
Noi tutti, in questo mondo, vogliamo solo vivere spensierati e felici.
Non insultiamo la gente nascondendoci dietro uno schermo, ma pensiamo alle conseguenze!
Riflettiamo prima di pubblicare un commento e domandiamoci “se fossi io quella persona?”
Il cyberbullismo è anche peggio del bullismo tradizionale perché i commenti e le foto viaggiano in tutto il mondo.
Stiamo attenti al peso delle nostre parole e delle nostre azioni e RISPETTIAMOCI!
Giuglia Gaeta 1A MODA